IL PONTE SUL FIRTH OF FORTH
Foto e testi: Gianni Bulian, 197... e 2024
Il ponte, terminato nel 1889, ha una lunga storia, che inizia nel 1818 quando Thomas Anderson ebbe l’idea di collegare la parte nord della Scozia alla città di Edimburgo, proprio negli anni che videro l’affermazione prima del ferro e poi dell’acciaio in Inghilterra e in altri paesi industriali del mondo.
Anderson propose di costruire un ponte sulla foce del fiume Forth con una luce di 600 metri ma l’idea sembrò troppo difficile e cadde nel vuoto per essere ripresa nel 1860, portando la traiettoria del ponte più a sud.
Ci vollero altri 13 anni, fino a quando, fondata la Forth Bridge Company, si diede il compito della progettazione a Sir Thomas Bouch, che ideò una soluzione di assoluta avanguardia con due mensole portanti ciascuna di quasi 500 metri di luce.
Ma nel 1879 il ponte crollò, uccidendo 75 persone, e naturalmente la costruzione fu interrotta fino a quando, nel 1881, i nuovi progettisti Benjamin Baker e John Fowler, presentarono l'idea di un ponte “a bilico”, la cui costruzione iniziò nel 1883. I lavori furono funestati da continui incidenti, con morti tra gli operai.
L’opera fu conclusa nel 1889 l’anno della Torre Eiffel, ed è veramente imponente: con i suoi due chilometri e mezzo, con luci gigantesche di 523 metri, il ponte appoggia sull’isola di Inchgarvie e ogni pilastro porta un peso di più di 50.000 tonnellate di acciaio.
William Morris lo giudicò molto drasticamente, “il non plus ultra della bruttezza”, e come per la Torre Eiffel ci volle molto tempo prima che fosse apprezzato come capolavoro dell’ingegneria ottocentesca.
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