I templi megalitici di Malta nelle fotografie di Luigi Maria Ugolini
Nato a Bertinoro nel 1895 da un umile orologiaio, Luigi Maria Ugolini si laureò a Bologna seguendo i corsi di Pericle Ducati e passò in seguito a frequentare la Regia Scuola di Perfezionamento in Archeologia presso l’Università di Roma.
Dopo aver preso parte alla Grande Guerra nel corpo degli Alpini, nei primi anni Venti venne a contatto con gruppi di accademici particolarmente influenti nell'ambiente archeologico italiano, tra cui lo stesso Ducati e Roberto Paribeni, responsabile delle Missioni archeologiche italiane nel Levante e in seguito Presidente del Reale Istituto d’Archeologia e Storia dell’Arte. Tali rapporti furono determinanti per l’avvio di una brillante carriera di archeologo, per la quale riuscì ad ottenere con facilità aiuti e finanziamenti governativi, oltre all'appoggio – quasi mai disinteressato – delle autorità dell’epoca.
Le ricerche che Ugolini dedicò dapprima alle antichità d’Albania (scavi a Fenice e Butrinto, 1924-1936), poi ai templi megalitici di Malta sono infatti frutto non solo della sua dedizione allo studio delle antiche civiltà del Mediterraneo, ma anche di una grande abilità nell'intrattenere rapporti con i personaggi più influenti della cultura, della politica e della diplomazia dell’epoca. Le sue scoperte furono ampiamente utilizzate a fini propagandistici dal regime fascista, nel tentativo di fomentare il diffuso nazionalismo filo-italiano e anti-britannico ed avvicinare Malta all’Italia, in nome di una pretesa “italianità” delle isole maltesi.
Nel loro nucleo scientifico, tuttavia, le scoperte di Ugolini a Malta ebbero il merito di confermare l’antichità di quegli edifici, secondo la teoria per cui l’arcipelago maltese – e non l’Oriente o l’Europa settentrionale, attraverso la discesa di popoli ariani – fosse il luogo d’origine della civiltà mediterranea, in seguito diffusasi in Italia, nell’Egeo e nei paesi nordici, dando origine alla civiltà di Roma.
Allo scopo di condurre uno studio definitivo dei monumenti preistorici dell’isola, Ugolini compì, per diretto incarico di Mussolini, diversi soggiorni a Malta, soprattutto fra il 1930 e la sua morte nel 1936, realizzando – oltre ad una poderosa mole di appunti, schizzi e planimetrie – numerose campagne fotografiche di grande valore scientifico e documentario, nonché di notevole pregio estetico, parte delle quali sono proposte in questo album. L’esito delle prolungate ricerche maltesi venne infine raccolto nella monografia Malta. Origini della civiltà mediterranea, pubblicata a Roma dalla Libreria dello Stato nel 1934, due anni prima della prematura scomparsa dell’autore.
Malgrado in parte compromessa dai rapporti di dipendenza nei confronti della politica dell’epoca, la figura e l’opera di Luigi Maria Ugolini sono state di recente oggetto di approfondita e unanime rivalutazione (v. gli studi di Andrea Pessina).
Importante collaboratore di Ugolini a Malta e continuatore delle sue ricerche fu l’architetto Carlo Ceschi che pubblicò i propri studi sulle tecniche costruttive degli edifici templari nel volume Architettura dei templi megalitici di Malta, edito dal Reale Istituto d'Archeologia e Storia dell’Arte nel 1939. Di lui sono presentati qui alcuni disegni ricostruttivi dei templi maltesi.