Minerva Romana – Associazione culturale in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell’arte presenta
LA FRONTIERA. Pionieri, bonifica, architettura nuova nell’Agro Pontino
2. LE CITTA’ IDEALI Il mito fondativo della modernità
Venerdì 27 maggio 2016 ore 17.30
Istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell’Arte
La conoscenza storica oltre a custodire dati sul passato, fornisce le indispensabili premesse per comprendere meglio l’attualità. Tra le storie che ci riguardano da vicino, la Redenzione delle terre, titolo con cui fu veicolato il progetto della Bonifica pontina, racconta un’epopea straordinaria che contrappose il lavoro dell’uomo ad una terra primordiale ed ostile, sebbene di crepuscolare fascino.
Il tema fu così intenso e leggendario da ispirare la pittura da Sartorio a Cambellotti, raffigurazioni di paesaggi paludosi opposti al fervore dei cantieri della bonifica, memori di una immane fatica già tentata dalla Roma imperiale e dai Papi. La presenza mortifera della malaria che affliggeva il territorio e che lambiva la Capitale in età antica fu debellata dal controllo idraulico, realizzato mediante la rete dei canali, dalle braccia esperte dei coloni provenienti dall’area padana e da un elaborato progetto ingegneristico. Ma la modernità più avanzata prese forma nei nuovi modelli funzionali della pianificazione territoriale, città ideali create ex novo secondo gli ideali stilistici del razionalismo europeo ed una filiera produttiva che disegnò uno schema perfetto di insediamenti sui territori appena bonificati.
Così nacquero e si svilupparono nuovi modelli di insediamento seguendo il mito fondativo delle città nuove ma se il mito della frontiera nasceva come un presidio pionieristico solitario e di confine, le Città di fondazione furono espressione di un collettivismo organizzato e di un grande progetto corale. Oggi il territorio di fondazione conserva, pur tra modificazioni, un’anima ed una diversità fisiologica rispetto ad altri habitat, basata su un chiaro schema funzionale primigenio, rispettoso dei reali bisogni dell’uomo: vivere in armonia ed essenzialità. Lo capirono bene, negli anni intensi, Moravia, Pasolini, Maraini, Schifano, Bertolucci… che fecero di queste terre il loro rifugio.
Su un terreno così fertile, non solo in termini di redditività agricola, può ancora attecchire il seme della crescita e dello sviluppo di qualità per il territorio, un prezioso scenario in questi nostri difficili tempi. Minerva Romana ripercorre con la solita curiosità, le tracce storiche significative e gli avvenimenti dell’attualità, questo bagaglio ci conforta e offre uno scudo resistente agli attacchi di una realtà banale, nel desiderio di preservare al meglio l’entusiasmo per la conoscenza ed il progetto futuro.