Istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell'Arte

(Italiano) Lettera al Ministro Alberto Bonisoli per l’archeologia in Italia


Il 26 gennaio 2019 Luigi Malnati, promotore dell’appello per il riordinamento del settore archeologico nel Ministero dei beni culturali, ha inviato al Ministro Alberto Bonisoli la seguente lettera:

Gentile Signor Ministro,

ci rivolgiamo a Lei per sottoporLe l’appello da noi redatto in quanto ex Direttori Generali ed ex Soprintendenti Archeologi,  sottoscritto da oltre 1000 archeologi.

L’appello intende illustrare la grave situazione di crisi in cui versa il settore archeologico a causa del venir meno dopo la recente riforma organizzativa del Ministero di rappresentanze istituzionali specificamente dedicate all’archeologia sia a livello centrale che sul territorio.

La separazione tra le attività di tutela, affidate a Soprintendenze Uniche, attività di ricerca, difficilmente praticabili in uffici onnicomprensivi in quanto private di strumenti adeguati (biblioteche, laboratori, archivi, magazzini) e quelle di valorizzazione, affidate a Poli museali del tutto eterogenei e ai Musei autonomi, è del tutto negativa per l’archeologia.

Gli scavi archeologici che si svolgono nelle città sul territorio, non solo per motivi di ricerca, ma soprattutto per consentire la salvaguardia dei beni archeologici anche in occasione di lavori pubblici e privati, cercando di contemperare le diverse esigenze, evitando ritardi e fermi dei lavori mediante interventi di archeologia preventiva, devono essere coordinati da uffici specificamente competenti in collegamento organico con le esposizioni dei musei archeologici, che, a differenza degli altri musei, da quelle ricerche traggono continuo alimento.

Siamo certi che una lettura del documento, del resto molto sintetico, e la presa di coscienza del numero dei sottoscrittori, che provengono da tutti gli ambiti della disciplina, dai funzionari archeologi, agli universitari, agli archeologi professionisti, la categoria più colpita dalla situazione attuale, così come viene descritta, meriti l’attenzione del Ministro.

Siamo convinti che la situazione indotta dalla riforma possa essere corretta e, se si interverrà in modo tempestivo, ciò possa realizzarsi senza aggravio di spesa significativo per sedi e costi del personale; siamo altresì convinti che Ministero e parlamento debbano lavorare per riportare l’archeologia italiana al livello altissimo che ci è sempre stato riconosciuto a livello internazionale, tanto che il nostro sistema di tutela, nato all’inizio del Novecento, è stato imitato da molti altri stati come la Francia, la Spagna o la Germania, nonché da paesi come la Grecia e la Turchia, che conservano patrimoni archeologici simili al nostro.

Le chiediamo quindi un incontro con una nostra rappresentanza per potere meglio illustrarLe di persona la situazione descritta, che molti di noi hanno sperimentato direttamente.

Con i migliori saluti,

I promotori dell’appello.

L’appello con l’elenco dei 13 sottoscrittori e degli oltre 1000 aderenti è visibile sul sito web dell’Istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell’Arte:  https://www.inasaroma.org/