L'ARCHITETTURA DEL FERRO IN GRAN BRETAGNA
Portale di accesso alla consultazione del patrimonio storico conservato negli archivi dell’Istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell’Arte e ai risultati delle campagne di indagine scientifica condotte in Italia e all’Estero negli ultimi 100 anni. Materiale digitalizzato, in libera consultazione, per favorire la diffusione delle conoscenze storiche, artistiche ed archeologiche online. Progetto realizzato grazie al contributo della Regione Lazio e del Ministero della Cultura - Direzione Generale Archivi
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Peter Reyner Banham Hon. FRIBA (2 marzo 1922 - 19 marzo 1988): ricordi di un diario di viaggio costruito per un giovane architetto italiano
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Peter Reyner Banham Hon. FRIBA (2 marzo 1922 - 19 marzo 1988): ricordi di un diario di viaggio costruito per un giovane architetto italiano
Peter Reyner Banham è stato un critico architettonico e scrittore inglese noto soprattutto per i suoi trattati teorici Theory and Design in the First Machine Age (1960) e per il suo libro del 1971 Los Angeles: The Architecture of Four Ecologies (L'architettura di quattro ecologie. Frequentatore degli Stati Uniti dai primi anni Sessanta, vi si trasferì nel 1976.
Ebbi l’onore ed il piacere di incontrarlo, quasi per caso, in una sorprendentemente calda e solatia estate inglese a Londra, alla Bartlett School of Architecture, University di Londra (dove aveva insegnato dal 1964 al 1976). Dico per caso perché, abituato alle insopportabili e borboniche consuetudini dell’apparato Universitario italiano e alla “casta” professorale romana sopravvissuta al ’68, pensai di telefonare alla Bartlett School per chiedere un impossibile _ per me, laureato da poco e inviato in Gran Bretagna con una borsa di studio “gratuita” dal professor Corrado Terzi collaboratore di Ludovico Quaroni, con il vago compito di documentare la prefabbricazione leggera e pesante in produzione nella “perfida Albione” in quel tempo, e tra l’altro sprovvisto di qualsiasi forma di presentazione per il mio labile incarico_ appuntamento con il professor Reyner Banham di cui conoscevo il percorso culturale iniziato subito dopo la guerra al Courtauld Institute of Art di Londra, dove studiò sotto la guida di Anthony Blunt, Sigfried Giedion e Nikolaus Pevsner. Quest’ultimo, che fu il suo supervisore di dottorato, invitò Banham a studiare la storia dell'architettura moderna, seguendo la sua opera Pioneers of the Modern Movement (1936) che avevo avuto occasione di leggere nelle mie prime ansie giovanili di autodidatta. Avevo anche conoscenza della sua Guida all'architettura moderna, poi intitolata Age of the Masters, a Personal View of Modern Architecture). Queste reminescenze mi frullavano per il capo mentre attendevo la risposta di Banham alla mia richiesta per un improbabile appuntamento ma dimenticavo di essere in un paese democratico come l’Inghilterra! “Il professor Bamham la riceverà domani alle 12.00 SHARP! BINGO!!!
I l giorno dopo mi presentai _ SHARP _ alla Bartlett dove incontrai un simpaticissimo, cordialissimo e barbutissimo Reyner _ dovevamo darci del Tu tra “colleghi” _ che dopo un primo approccio mi invitò a pranzo, essendo scattata ormai l’ora canonica, in un magnifico Pub della zona.
Durante il pranzo mi disse “…ma perché invece di perdere tempo con la prefabbricazione non volgi la tua attenzione alla vera prefabbricazione che nasce dall’Architettura della Ghisa e del Ferro in Inghilterra?”
“Ma perché non ne so assolutamente nulla….”” Don’t mind, pay attention…..” e cominciò a stilare sulla carta del Pub un elenco dettagliato dei luoghi e delle architetture del ferro che avrei dovuto vedere in questo mio viaggio alla ricerca del Tempo Perduto …all’Università. What a wonderful chap!
Mi disse di contattarlo nel caso ne avessi avuto bisogno e cominciai il viaggio così come me lo aveva indicato Reynar Banham.
Qualche anno più tardi venni a sapere che Reyner Banham avrebbe tenuto una conferenza al Palazzo del Drago a Roma; essendo passato molto tempo dall’incontro di Londra ero titubante se incontrarlo pensando che ormai si era dimenticato di me.
Ma come entrai nella sala di conferenze Banham allargò le braccia e disse ad alta voce “My old chap BULIAN”. Non si era nemmeno dimenticato il mio nome!
Un ricordo affettuoso e grato a una grande persona,
GLASGOW, THE IRON BUILDING (GARDNER'S WAREHOUSE)
John Baird, 1855-56