1.3.1 - Minuta di lettera

Segnatura: Sub-fondo Navi di Nemi, b. 1, fasc. 1: Sistemazione delle navi e della zona archeologica 1927-1938, sf. B.3, c. 1

Tipologia: unità documentaria
Titolo: Minuta di lettera
Estremi cronologici: 1930 ottobre 7 [Anno VIII]

Contenuto: Minuta di lettera da [Corrado Ricci, senatore e presidente del Regio Istituto di Archeologia e Storia dell’Arte], a S.E. Araldo di Crollalanza, Ministro dei Lavori Pubblici.

Mittente: [Corrado Ricci]
Destinatario: Araldo di Crollalanza
Luogo di partenza: Roma, Regio Istituto d’Archeologia e Storia dell’Arte, Palazzo Venezia 3
Luogo di arrivo: Roma, Ministero dei Lavori Pubblici

Regesto: Corrado Ricci espone l’alto valore simbolico e culturale del recupero della prima Nave del Lago di Nemi, esaltando la qualità dei reperti emersi con essa e il gran numero di visitatori del sito e la grande risonanza mediatica internazionale dell’evento. Si augura che i lavori di recupero della seconda nave non vengano abbandonati o quantomeno si documenti la condizione della medesima, essendo in ottime condizioni e parzialmente emersa.

Trascrizione:
“A S. E. Araldo di Crollalanza
MINISTRO DEI LAVORI PUBBLICI.
Eccellenza,
espongo in breve le alte ragioni che esigono, a mio parere, la continuazione dell’impresa nemorense.
Già nella relazione della commissione Ministeriale del 1927 che portò a conclusione gli sforzi da me iniziati fin dal 1907 per il compimento di un’impresa che corrisponde ad una aspirazione secolare, facevo presente in chiari termini che: “se l’Italia per ragioni altissime di cultura e di prestigio vorrà accingersi alla grandiosa impresa, dovrà pure, in cospetto al mondo che non mancherà di seguirla con appassionata attenzione, compierla con quei mezzi e con quelle provvidenze che le assicurino per ogni rispetto i massimi resultati.” Il resultato fin’ora raggiunto, per i tecnici, gli archeologi e gli studiosi d’arte è veramente eccezionale: siamo in possesso di un monumento UNICO che, oltre ad illuminare il “Mistero nemorense” ci documenta tangibilmente la potenza e le caratteristiche della tecnica costruttiva navale dei Romani.
Ciò prescindendo dai preziosi materiali artistici recuperati che, pur di altissimo pregio, passano in seconda linea di fronte alla straordinaria eloquenza di un monumento assicurato ormai alla ammirazione e allo studio delle generazioni future. Il pellegrinaggio quotidiano dei visitatori d’ogni nazione (più di quindicimila firme raccolte dall’ottobre scorso tra cui quelle di altissimi personaggi) e l’interessamento della stampa estera, soprattutto la tedesca l’inglese, stanno a testimoniare la grandezza dell’impresa e ci fanno sentire in pieno la responsabilità della prosecuzione dei lavori fino a compimento.
La Commissione Ministeriale di controllo da me presieduta ha ripetutamente riconosciuto la necessità di non abbandonare l’impresa e almeno di esplorare la seconda nave, prendendo atto anche dell’offerta dell’Ing. Ucelli, circa la fornitura gratuita del nuovo materiale occorrente, di cui fin dal febbraio scorso, come da Sua lettera al Capo del Governo, venne iniziata la costruzione.
La reazione suscitata in Marzo e Aprile nella stampa estera al semplice annuncio che per la seconda nave ci si sarebbe limitati alla sola esplorazione, lascia intravvedere quali commenti seguirebbero all’annuncio d’un completo abbandono degli stessi lavori d’esplorazione.
Non posso pensare che a questo abbandono si debba giungere proprio nel momento in cui il Lago è abbassato di quasi sedici metri e TUTTO È PRONTO per l’abbassamento di altri sette metri circa, senza alcun sensibile onere a carico dello Stato. La seconda nave, già visibile per una ventina di metri, esaminata dal palombaro e trovata in ottime condizioni di conservazione, riserba indubbiamente particolari tecnici preziosi per lo studio, e può celare elementi inaspettati.
In conclusione so bene d’interpretare il sentimento della maggioranza delle persone di scienza e di studio chiedendo oggi, non il recupero completo e la conservazione della seconda nave, ma almeno l’abbassamento del livello del Lago per la completa esplorazione scientifica e il rilievo del monumento sommerso.
Ciò sento di dover caldamente raccomandare in questo delicato momento in cui è in gioco, oltre la cultura, anche e soprattutto la dignità del nostro Paese.”

Consistenza: cc. 4
Busta: 1
Fascicolo: 1
Nota dell’archivista: Firma mancante.
Si conserva la minuta dattiloscritta e manoscritta.
Tipologia fisica: foglio
Supporto: carta
Descrizione estrinseca: Minuta di lettera dattiloscritta e manoscritta; mm 295x235; nel margine superiore: Prot.2027/3 (depennato)
Stato di conservazione: buono

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